
- 13/08/2025
Tipologie contratti immobiliari: come scegliere quello giusto
Quando si parla di tipologie di contratti immobiliari, la normativa italiana mette a disposizione diverse soluzioni, ognuna pensata per esigenze specifiche. Che si tratti di affittare un appartamento, un locale commerciale o un immobile a uso turistico, è fondamentale conoscere le caratteristiche di ogni formula contrattuale per scegliere quella più adatta.
Le principali tipologie contratti immobiliari in Italia
Nel nostro Paese, le tipologie di contratti di locazione riconosciute si possono riassumere in sette categorie principali:
- Contratto ordinario a canone libero (4+4)
- Contratto a canone concordato (3+2)
- Contratto ad uso commerciale
- Contratto ad uso turistico
- Contratto ad uso transitorio
- Contratto per studenti universitari
- Comodato d’uso gratuito
A seconda della formula, cambiano durata, modalità di calcolo del canone e condizioni di recesso.
Contratto ordinario a canone libero (4+4)
Previsto dalla Legge 431/1998, questo contratto è uno dei più diffusi. Le parti sono libere di stabilire l’importo del canone, mentre la durata è fissata in 4 anni rinnovabili automaticamente per altri 4. È la soluzione preferita quando si vuole garantire stabilità nel rapporto locativo.
Contratto a canone concordato (3+2)
Anch’esso regolato dalla Legge 431/1998, prevede 3 anni di durata più 2 di rinnovo automatico. L’affitto è calcolato in base a tabelle concordate a livello locale tra le associazioni di categoria di proprietari e inquilini, offrendo vantaggi fiscali sia per chi affitta sia per chi prende in locazione.
Contratto ad uso commerciale
Riservato a immobili non residenziali come negozi, uffici e capannoni, ha durata minima di 6 anni per le attività commerciali e 9 anni per quelle alberghiere. Il canone è libero, con possibilità di aggiornamenti periodici.
Contratto ad uso turistico
Perfetto per chi affitta a viaggiatori e turisti, ha durata generalmente inferiore a 30 giorni. Canone e condizioni sono stabiliti liberamente dalle parti, senza particolari vincoli normativi, se non la registrazione in caso di periodi più lunghi.
Contratto ad uso transitorio
Ha una durata massima di 18 mesi ed è pensato per esigenze temporanee, ad esempio lavorative. Può essere stipulato solo in presenza di motivi documentati, come un trasferimento per lavoro o studio.
Contratto per studenti universitari
Variante del contratto transitorio, con durata da 6 a 36 mesi, pensata per studenti fuori sede. Il canone è spesso basato su accordi locali.
Comodato d’uso gratuito
Formula che permette di utilizzare un immobile senza pagare canone, spesso tra familiari o amici. Può avere durata determinata o indeterminata, ma è consigliata la registrazione all’Agenzia delle Entrate.
Differenze tra 3+2 e 4+4
- Durata: 3+2 anni contro 4+4 anni
- Canone: concordato su tabelle locali nel 3+2, libero nel 4+4
Come scegliere la tipologia di contratto giusta
La scelta dipende da esigenze, durata del rapporto e tipologia dell’immobile. Una consulenza esperta è fondamentale per evitare errori e sfruttare eventuali vantaggi fiscali.
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Articolo scritto da RealDigitale | Smart-Tech Agency